domenica 12 dicembre 2010

LA SVOLTA, un breve racconto del 2002



Eravamo in due nella sala d’attesa. L’omino camminava su e giù, aveva in mano una cartellina verde uguale alla mia. Io ero affondato in una poltrona di plastica verde. L’aria era condizionata e pesante, le pareti di plastica. In un angolo c’era una pianta grassa, verde e lucida. Da un tavolino i depliant dell’Assicurazione inneggiavano all’Investimento, alla Sicurezza e al Risparmio.
«Oggi fa proprio caldo» disse l’omino.
«Fortuna che c’è il condizionatore» risposi.
«Dopo un po’ non si sente nemmeno. Guardi, sto sudando» disse. «Lei non suda?».
«Quando fa caldo sì».
L’omino sorrise. «Perché è qui?» domandò. Continuava a camminare su e giù.
«Voglio sospendere il mio contratto di Assicurazione».
«Ah» disse. «Suderà anche lei, ah!».
La porta dell’ufficio si aprì. Una signora anziana uscì senza alzare gli occhi da terra.
«Prego» si sentì dire. L’omino si fece il segno della croce, si asciugò il sudore ed entrò.

Mi mancava l’aria. I minuti passavano lenti. Le pareti si stringevano, la plastica della poltrona mi si appiccicava alla pelle. Mi alzai e camminai. Faceva caldo. La cartellina verde si era incollata alla mia mano. L’omino non usciva più dall’ufficio. Volevo scappare. Sarei tornato il giorno dopo. La settimana dopo. Mai più. Poi la porta si aprì e l’omino schizzò fuori senza alzare gli occhi da terra.
«Prego» si sentì dire. Infilai dentro.

La stanza era di plastica bianca e verde. L’Agente doveva essere un alieno. Era ben vestito e non soffriva caldo. Aveva gli occhi vuoti. Era verde.
«Dica».
«Vorrei sospendere il mio contratto di Assicurazione» dissi.
«Faccia vedere».
Gli passai la cartellina, lui cominciò a sbirciare.
«Non può» disse, dopo pochi secondi.
«Perché?».
«È tardi. Servono due mesi di preavviso. Il 13 era l’ultimo giorno utile».
«Oggi è…».
«Il 14. Tardi».
«Ma lei non potrebbe…».
«No».
«L’aumento è troppo consistente, io non…».
«Mi spiace» disse. Mentiva.
«E se non pago?» domandai.
«Ne subirà le conseguenze» rispose.
Uscii. Ero fradicio. Vidi i depliant sul tavolino e mi scappò da ridere. Schizzai fuori, faceva ancora più caldo. Entrai in un bar e mi feci una birra. Camminai, entrai in libreria. Non sapevo cosa volevo, aspettavo che un libro mi scegliesse. Poi successe. Sfilai Delitto e castigo dallo scaffale e al suo posto ci infilai la mia cartellina verde. Pagai e me ne andai. Fuori la città era rossa di fuoco e gridava vendetta. Il giorno dopo sarebbe crollato tutto e tutto sarebbe ricominciato.

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