lunedì 20 agosto 2012

Cartolina

Tu, io, Calafuria. La gioia di un giorno da ragazzi, il petto e gli occhi colmi di quell’incanto; come l’avessimo scoperto noi, anzi, come l’avessimo creato. Scegliemmo quel mare dopo averne scartati cento, ricordi? Tu parlavi poco, io ti angustiavo con il mio passato. Tu deridevi le mie ciabatte, io ammiravo i tuoi piedi. Tu inseguivi i pesci, io ascoltavo le loro storie. Non ci stancavamo mai. Non faceva mai buio. Poi è passato il tempo, e noi.
[Continua sul Corriere Fiorentino del 15 agosto, e qui]


lunedì 6 agosto 2012

L'orso - un estratto

[...]
Il suo urlo adesso è afono, giusto un fischio fioco che si sperde nell’aria.
Ha un tubo di gomma trasparente piantato nel fianco. Dentro vi scorre un liquido scuro. Penso a un drenaggio, sangue asportato via, ma poi mi pare piuttosto un qualcosa che gli viene pompato dentro, da un carrello che sta a qualche metro di distanza, due grossi fusti metallici e un congegno di rubinetti e termostati, sifoni, cavi.
Io ho paura.