sabato 7 luglio 2012

L'orso, Zoom, Feltrinelli Editore

«Tu sei mai stato bambino?» mi domanda.
Mi rigiro tra le mani il sacchetto di nailon con la poca spesa che siamo riusciti a racimolare.
«Non me lo ricordo» dico.
«Io da bambina viaggiavo continuamente» dice. «Eppure non sapevo che il mondo fosse ovunque diverso. Viaggiavo per conto mio, nella mia testa, e incontravo tutti posti uguali. Le case, le strade, i paesaggi. Una città identica all’altra e ugualmente quella dopo, e così tutte le persone che ci abitavano».
Non dico niente. A me sono serviti decenni per convincermi che le cose stanno realmente così.

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