mercoledì 18 maggio 2011

Dal nostro inviato al Giro, 1: Nibali, Riccò, Ulissi


«Continuo tifando Vincenzo Nibali, lo Squalo dello Stretto: l’ho scelto un po’ di tempo prima che esplodesse e difficilmente mi schioderò dal sostenerlo. E poi mi piace come sta sulla bicicletta, come la guida. Però mi pare troppo pragmatico, troppo razionale, troppo simile a me per potermi rapire del tutto – spesso nei nostri eroi cerchiamo anche quello che non potremmo essere mai. Spero che nei prossimi giorni uno scorcio di discesa apra improvvisamente nella sua testa un varco di libertà assoluta».


«Mi mancano irrimediabilmente i morsi velenosi del Cobra di Formigine, Riccardo Riccò. Sabato scorso, sull’Etna, durante quella meravigliosa azione di Alberto Contador (un atleta stratosferico), me lo vedevo sbucare dal gruppo ad azzannargli i polpacci – rattristargli il ghigno. Verosimilmente se la sarebbero giocata sul filo, e così avrebbero fatto altre volte nei prossimi giorni, sulle montagne future. Anche se poi, magari, il Giro lo avrebbe vinto comunque il Pistolero». 


 «Per il prossimo anno mi aspetto anche Diego Ulissi. Anche se tifa Ju*entus».

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